olio e resine su tela 80x90 anno 2024 (disponibile)
Prove d'autore
olio, resine e altro su tela 100x100 anno 2024 (disponibile)
Cosi è se vi pare
olio, su tela 81x60 anno2024 (collezione privata)
L'isola che non c'è
olio, resine e corda su tela 48x78 anno 2024 (disponibile)
Dentro di me
olio, smalti, resine e corda su iuta 50x80 anno 2024 (disponibile)
Limitis
olio, resine e cemento su tela 60x150 anno 2024 (disponibile)
Lux in terram
olio, pigmenti, resine e cemento su tela 50x50 anno 2024 (disponibile)
Venti di guerra
olio, cemento e resine su tela 50x70 anno 2024 (disponibile)
Dream or nightmare?
olio, resine e cemento su tela 50x50 anno 2024 (collezione privata)
Cercando il rosa
olio, cemento e resine su tela 50x50 anno 2024 (disponibile)
Lux lunae
olio, resine e cemento su tela 60x160 anno 2024 (disponibile)
Era la verde Irlanda (it was old Ireland)
olio . resine e cemento su tela 50x70 anno 2023 (disponibile)
Linea di sfaldamento
olio, resine e cemento su tela 69x55 anno 2023 (disponibile)
Deep inside
tecnica mista su canapa 65x50 anno 2023 (disponibile)
Linea di confine
olio e cemento su tela 30x24 anno 2023 (disponibile)
Ossimoro
olio cementite e resine su tela 60x70 anno 2023 (dissponibile)
Linea di orizzonte
olio e cemento su tela 30x25 anno 2023 (disponibile)
Meteorite
olio, resine, cemento su tela 50x50 anno 2023 (disponibile)
Ossimoro
olio resine e cemento su cartoncino 15x15 anno 2023 (disponibile)
Ossimoro
olio e resine su cartoncino 15x15 anno 2023 (disponibile)
Ossimoro
olio resina e cemento su cartoncino 15x15 anno 2023 (disponibile)
Palestina
olio e resine 60x80 su tela anno 2023 (disponibile)
Dal profondo e oltre
olio, resine e cementite 50x70 su tela anno 2023 (disponibile)
Tramonto sulla terra arida
olio e resine su tela 50x93 anno 2023 (disponibile)
E guerra sia!!!!
olio, resine smalti e cemento su tela 90x90 anno 2023 (collezione privata)
Vent'anni dopo
tecnica mista su tela artigianale 70x50 anno 2023 (collezione privata)
Sotto la linea e oltre
olio e cemento su canapa 76x66 anno 2023 (collezione privata)
Terra madre
olio e resine su tela 50x70 anno 2024 (collezione privata)
L'alba al tramonto
olio, cemento e resine su tela 30x30 anno 2024 (disponibile)
La corsa dell'oro
resine, smalti e catrame su tessuto scozzese 30x50 anno 2023 disponibile
La bestia
olio, resine e catramina su tela 90 x70 anno (2021-2024) disponibile
Voli pindarici
olio, resine e catramina su tela 80x90 anno (2021-2024) disponibile
Al di là degli azzurri limiti
smalti, resine e catramina su tessuto raffia 50x95 anno 2024 (disponibile)
E volo via ...
catramina, pigmenti e smalti su tela di sacco 45x102 anno 2023 (disponibile)
La gabbia
Pigmenti, cementite e catramina su tela 61 x 80 anno 2023 (collezione privata)
L’immaginario limite cogliere ciò che non si vede, il noumeno. Nella filosofia di Platone, il noumeno rappresenta tutto ciò che non può essere percepito nel mondo tangibile, invero, l’esigenza di cogliere ciò che non si vede, l’immaginario, tutto ciò che è posto al di là dei nostri sensi. Stretti nella gabbia del conformismo e schiavi (tutti noi) di rigide sbarre, attraverso l'arte, costruiamo nuovi spazi e orizzonti. L'artista è un creatore di mondi : il buon artista è quello che riesce ad ingannare gli spettatori , ed il buon spettatore è quello che si lascia ingannare dall'artista.
L'equilibrista
pigmenti, olio e smalti su masonite 66 x 86 anno 2023 (disponibile)
Iconici parallelismi
pigmenti, resina e catramina su tela 80 x 80 anno 2023 (disponibile)
Nucleo
pigmenti e cementite su tela 70x50 anno 2023 (disponibile)
Griglia di partenza
pigmenti, smalti e olio su tela 50 x 70 anno 2023 (disponibile)
Il rosso e il nero
cementite, smalti e catramina su tela 50 x 70 anno 2023 (disponibile)
Microcosmo imperfetto
pigmenti, cementite e smalti su tela 50 x 70 anno 2023 (collezione privata)
Implosione
pigmenti, smalti e catramina su tela 50 x 70 anno 2023 (disponibile)
La gabbia dorata
smalti, catramina e cementite su tela 30x150 anno 2023 (disponibile)
La danza delle Baccanti
pigmenti e smalti su tela 40 x40 anno 2023 (collezione privata)
Natività
cementite, smalti spray, catramina 67x77 cornice invasa anno 2023 (disponibile)
Traccianti confini
Tecnica mista su tela 55 x64 anno 2023 (collezione privata)
Ombra
pigmenti, smalti e catramina su iuta 31x76 anno 2023 (collezione privata)
Sulle bianche ali di Icaro
tecnica mista su tela 90x90 anno 2024 (disponibile)
Sogni in una notte di aprile
olio e cementite su tela 60x150 anno 2024 (disponibile)
Il mondo delle idee
tecnica mista su tela 60x150 anno2024 (disponibile)
Evanescenze
olio gesso e altro su tela 90x90 anno 2024 (disponibile)
Evanescenza
olio e gesso su tela 40x40 anno 2024 (disponibile)
La danza
olio e gesso su tela 50x50 anno 2024 (Disponibile)
Deep inside
tecnica mista su canapa 65x50 anno 2023 (disponibile)
Goobye little town
olio su tela 90x90 anno 2022 (disponibile)
In attesa dell'oasi
smalti e sabbia su tela 100 x 100 anno 2018 (disponibile)
I have a dream
I HAVE A DREAM - gessetti e smalti su tela 50 x 150 anno 2021
Io ho un sogno Lasciamo ai nostri figli un mondo migliore dove inquinamento, guerre, interessi economici e di potere, lascino il posto alla bellezza della nostra terra. Basta ai venditori di verità, alla benedizione delle armi, ai mercanti senza scrupoli, ai predicatori dell'odio, agli affaristi, ai razzisti , all'informazione becera bugiarda e assassina. Noi che siamo molto poco, facciamo cosi tanto per distruggere il sottile senso della vita. L'onnipotenza dell'uomo, si sgretola davanti alla consapevolezza del poco quali siamo. Graziano Rey Dedicato al mio amato fratello Franco e ai figli Gabriele, Guido, Michela e Morena....(disponibile)
https://www.grazianorey.it
Dream#
olio su tela 90 x100 anno 2021 (disponibile)
Dream+
olio e smalti su tela 60 x 90 anno 2021 (disponibile)
Dream°
olio su tessuto twill 40 x 40 anno 2021 (disponibile)
Dream@
olio e smalti su anta di recupero 75 x75 anno 2021 (disponibile)
Dream
olio su tessuto twill 40 x 40 anno 2022 (disponibile)
Tra le nuvole immemore
olio su tela 90x90 ann0 2022 (collezione privata)
Riflessi sul lago
olio e cemento su tela artigianale 48x58 anno 2023 (disponibile)
Ventanni dopo...
tecnica mista su tela artigianale 70x50 anno 2023 (collezione privata)
Dream#02
olio su tessuto twill 31 x 36 anno 2022 (Galleria Picenum art)
olio su tessuto twill 40x 40 anno 2022 (collezione privata)
Sogno in una notte di mezza estate
olio su tela 80x90 anno 2022 (disponibile)
Fragilità “Citando Seneca ” Noi viviamo come se dovessimo vivere sempre, non riflettiamo mai che siamo esseri fragili”. Una relazione materiale che coinvolge l’uomo, autore di danni irreversibili a discapito del nostro pianeta. Questo è un aspetto da trattare, spesso l’inconsistente e scellerato modo di vivere e la nostra noncuranza del creato ci porta a privilegiare dei comportamenti che nell’immediato ci soddisfano, ma poi lasciano alle future generazioni distruzioni e quant’altro.
Un profondo mea culpa per le sciagurate scelte.
I miei lavori raccontano attraverso i colori e le forme il disfacimento, la guerra, attraverso una lettura contemporanea che esclude l’immagine ma stimola l’immaginifico. (disponibile)
Dream#01
olio su tessuto twill 36 x 76 anno 2022 (disponibile)
smalti e sabbie su tela 80 x 90 anno 2020 (collezione privata)
I giardini di maggio
cementite e smalti su masonite 80 x 90 ann02014 (collezione privata)
Dal profondo dell'anima
cementite e smalti su tela 50 x150 anno 2014 (collezione privata)
Marzo 2020 (March 2020)
Acrilici su masonite 50 x 50 anno 2020 (disponibile)
Omaggio a Mirò
smalti su pannello 35 x 45 cornice invasa anno 2011 (disponibile)
miniatura1
olio su tavola 48x17 cornice in metallo anno 2023 (collezione privata)
miniatura
olio resine e cemento su tavola 17x48 cornice in metallo anno 2023 (disponibile)
miniatura
olio e cementite su tavola 17x48 cornice in metallo anno 2023 (disponibile)
the night after
olio su tavola 17x42 anno 2023 (disponibile)
Il giorno dopo
olio su tavola 15x42 anno 2023 (disponibile)
Il cammino degli angeli
Arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Si ringrazia per la collaborazione l'artigiano Davide Grande per la costruzione delle miniature.
Trame di rame
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Bufera
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 12 x 45 (collezione privata)
Giochi sulla spiaggia
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
I freddi mari del nord
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
I giardini d'autunno
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Il canto delle balene
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
I giardini di cala Ginepro
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Il passaggio delle balene
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
La battaglia di Waterlo
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Inferno
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
La danza degli scalari
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 35 x 35 (collezione privata)
La danza macabra
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Ologramma
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Le notti di Monpracem
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Le cascate
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Notti
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Oltre il confine
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
La tempesta rossa
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Tramonto industriale
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Tramonto
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 28x 54 (collezione privata)
Pearl Harbor
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Pixel
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Primavera
arte del riuso, smalti su battiscopa cornice recupero metalli 9 x 45 (collezione privata)
Struttura
arte del riuso. Struttura in metallo, smalti e calce su coppi di recupero 200 x 70 x 12 anno 2020 (disponibile)
Ho realizzato alcuni lavori utilizzando una parte di superficie. Una volta preparato le basi mi sono inventato delle gradazioni di colori e di sfumature, che specialmente sui materiali ondulati hanno una resa elegante. Utilizzando smalti e sabbia ho delicatamente colorato le superfici, lasciando emergere quello che era inizialmente la storia dell’oggetto. Quest'ultimo aspetto va sostanzialmente ricondotto all'influenza ancora presente, in parte dell'attuale sistema dell'arte, della filosofia di Marcel Duchamp secondo la quale, ogni oggetto può essere arte.
www.artedelriuso.it
Ondulato#12
Smalti e materiale di recupero su tavola 25 x 38 x 7 anno 2020 (disponibile) Ogni materiale racconta una storia e cela tra le sue righe un percorso di vita, un filo conduttore che ci ricorda un periodo della nostra vita, del nostro fare quotidiano. Quando viene dismesso, finisce accatastato nelle cantine, nei solai o peggio ancora abbandonato nelle discariche.
Di qui nasce l’idea di utilizzare supporti in ceramica, tegole, scatole e altri materiali abbandonati che ridipinti e restaurati possano così raccontare, senza nulla nascondere, sia la storia degli oggetti, sia l’impronta creativa dell’artista.
L’artista in questo caso raccoglie l’eredità dell’oggetto e lo lavora, lo sovrappone, lo scompone e ricrea una nuova dimensione, ridando vita ad un oggetto altrimenti destinato all’obsolescenza e all’abbandono.
Questo stimolo risente molto dell’influenza – ancora in parte presente dell’attuale sistema dell’arte – della filosofia di Marcel Duchamp, secondo la quale ogni oggetto può essere arte.
L’artista non è un replicante, un accademico disegnatore, un copista o un bravo artigiano, è un creatore di emozioni.
In alcuni casi l’arte diventa provocazione, come nel caso di Piero Manzoni che realizza le scatolette di aria d’artista o di altri che con tagli e detessiture hanno fatto vivere lo spazio dietro la tela (Fontana, Emblema) oppure, diversamente, hanno osato decomporre oggetti di uso quotidiano (Arman).
È così che a partire da queste premesse ha avuto inizio da Torre Pellice nel 2017 e per opera di Graziano Rey un progetto che ci ha portato ad avvicinarci sempre di più alla politica del recupero dei materiali.
Ennio Martignago
Ondulato#16
smalti, gesso e materiale di recupero su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#05
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#07
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ombre#011
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 30 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ombre#14
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#15
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#08
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#13
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#09
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 30 x 30 x 5 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#06
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 38 x 30 x 7 anno 2020 (disponibile)
Frammenti#21
Frammenti di piastrella, smalti e gesso su tavola 25 x 34 x 3 anno 2020 (disponibile)
Ondulato#019
Arte del riuso , smalti su coppo e gesso su tavola 25 x 34 x 7 anno 2020 (disponibile)
Losa#01
Arte del riuso , smalti su losa e gesso su tavola 38 x 30 x 5 anno 2020 (disponibile)
Coperchio#01
Arte del riuso , coperchio smalti e gesso 42 x 38 x 5 anno 2020 (disponibile)
Convesso#2
Arte del riuso , smalti su materiale plastico 48 x 40 x 5 anno 2020 (disponibile)
Convesso#01
Arte del riuso , smalti su materiale plastico 48 x 40 x 5 anno 2020 (disponibile)
Monocromo#01
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (disponibile)
Monocromo#02
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (collezione privata Villa Cornarea)
Monocromo#03
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 €250,00 (collezione privata Villa Cornarea)
Monocromo#04
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (collezione privata Villa Cornarea)
Monocromo#05
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (collezione privata Villa Cornarea)
Monocromo#06
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (collezione privata)
Monocromo#07
Smalti su ceramica 40 x 40 copertura in plexiglas anno 2020 (collezione privata Villa Cornarea)
Monocromo#10
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (disponibile)
Monocromo#09
Arte del riuso , smalti su ceramiche copertura in plexiglas 40 x 40 x 7 anno 2020 (disponibile)
Il grillo parlante
composizione, recupero filo di ferro su pannolenci 45 x 50 anno 2019 (disponibile)
Pentagramma (particolare)
recupero garze, corda, cementite e smalti su tela 50 x 50
Pentagramma
arte del riuso, recupero e assemblaggio 4 tele 50 x 50 struttura in metallo 70 x 270 anno 2019 (disponibile)
Conflitto
recupero corda e filo di ferro, smalti su tela 60 x 90 anno 2019 (disponibile)
Manifesto - No al razzismo
Gesso e smalti su tela struttura in metallo di recupero 70 x 180 (disponibile)
L'incantatore di serpenti
olio, resine e altro su tela 30x50 anno 2024 (disponibile)
Il fumatore di loto
olio, resine e corda su pannolenci 37x27 anno 2024 (disponibile)
L'alchimista
olio, corda e smalti su tela 35 x 45 anno 2019 (collezione privata)
Anche i bimbi crescono
composizione, spago e smalti su tela di iuta copertura in plexiglas 70 x 60 anno 2019 (disponibile)
Presepe 2022
tecnica mista su iuta 75x30 anno 2022 (collezione privata)
Il pesce corda
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (Collezione privata)
Lo spaghetto
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (disponibile)
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (collezione privata)
La cima di rapa
spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 46 anno 2019 (collezione privata)
Spaghetti al nero di seppia
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (disponibile)
Il pesce azzurro
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (collezione privata)
Wonderland
smalti e gesso su tela 50 x 50 anno 2019 (disponibile)
Luna Park
acrilici su cartone 40 x 50 anno 2017 cornice (collezione privata)
Spaghetti pepe e limone
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (disponibile)
Lo spago mela
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (disponibile)
La carbonara
composizione, spago e smalti su tavola copertura in plexiglas 25 x 45 anno 2019 (disponibile)
Biancaneve e sette nani
Tecnica mista su tavola 78x105 anno 2021 (collezione privata)
La casa di Gretel
composizione, spago e smalti su tela di yuta copertura in plexiglas 45 x 55 anno 2019 (Collezione privata)
Samurai
composizione corda, olio su pannolenci 40 x 55 anno 2019 (collezione privata)
AI CONFINI DELLA TERRA
Personale di Graziano Rey Inaugurazione 12 agosto 2024
CASA UNIONISTA VALDESE via Via Beckwith, 5, Torre Pellice, TO, Italia
AI CONFINI DELLA TERRA
Personale di Graziano Rey TEMPIO VALDESE DEI COPPIERI via Coppieri TORRE PELLICE
Li dove l'infinito segna la divisione tra la terra e il cielo, tra lo spirito e la materia, il noumeno ci regala attimi di riflessione sulla netta divisione tra il colore e la luce dello spazio e il materico industriale e pragmatico radicato materialismo.
Due materiali che creano un antitesi un ossimoro un conflitto una lucida follia tra il vissuto e l'irreale.
DIVINI SENSI
Tra le verdi colline del Roero Villa Cornarea in un connubio di vini e arte ospita per il quarto anno i miei lavori. Inaugurazione il giorno 24 giugno 2024 ore 18,00
Antologie di artisti
dal 1 giugno al 21 luglio 2024
Ospite con i miei lavori "Dream" mi sento di dire che ancora una volta e più che mai, siamo una voce che risuona flebile, nel contemporaneo spaccato da troppi rumori.
Vi aspetto al 1 giugno 2024 a cura di Fernanda Prudenzano
Rassegna internazionale Via Margutta 2023
Dal 15 al 20 agosto Via Margutta 103 - Roma (collettiva)
Spazio Musa dal 5 al 31 luglio 2023
TORINO collettiva
Divini Sensi
Villa Cornarea giugno 2023
Sabato prossimo,10 Giugno alle ore 18.00,
l’incantevole scenario di Villa Cornarea si trasformerà nel palcoscenico di un evento straordinario che unisce arte, musica e intrattenimento per tutti i convenuti, accompagnato dalla consueta, prestigiosa
degustazione, dei suoi prestigiosi vini.
Emanuela Florio in trio darà vita a una serata musicale indimenticabile, mentre alcuni dei
migliori artisti contemporanei, tra cui Graziano Rey, Vincenzo Mascia, Pier Tancredi De
Coll, Fabrizio Mazzardo e Phil Cincinati esporranno le loro opere d'arte.
Ma l'evento non si ferma alla contemplazione passiva dell'arte. Graziano Rey, rinomato
artista poliedrico, sarà il protagonista di una performance-art unica, in cui mescolerà colore
e risate, al fine di coinvolgere il pubblico presente in un’esperienza artistica dialogica.
La sua abilità nel fondere arte e intrattenimento crea un'esperienza coinvolgente e
interattiva, in cui il pubblico diventa parte integrante della creazione artistica.
Questa partecipazione attiva è un'opportunità straordinaria per sperimentare l'arte in modo
nuovo, hic et nunc, per fruire appieno del momento, rompendo le barriere tra l'artista e il
pubblico e creando un senso di connessione e condivisone.
Ma l'arte non si limiterà solo alle note melodiche della musica. L’esposizione in
permanenza degli artisti, offrirà un'opportunità unica di ammirare opere straordinarie e
lasciarsi ispirare dalla loro creatività, dando vita a uno spazio espositivo in cui i visitatori
potranno immergersi e scoprire nuovi mondi attraverso forme, colori e concetti innovativi.
L'evento annuale di Villa Cornarea promette di essere un'esperienza unica che stimolerà i
sensi, nutrirà l'anima e regalerà emozioni indimenticabili. Musica, arte e intrattenimento si
fonderanno in una sinfonia di colori, suoni e risate, creando un'atmosfera magica che
avvolgerà tutti i presenti.
A cura di Maria Libera Amato e Luigi Mazzardo
MONTECARLO
METROPOLE HOTEL
dal 26 maggio 2023 quadri in esposizione
Dal 6 al 28 maggio 2023" Busca Casa Francotto
Busca dal 6 al 28 maggio presso Casa Francotto si terrà la mostra "Libere espressioni d'arte" a cura di Fernanda Prudenzano.
Il vernissage si terrà sabato 6 maggio alle 17.30
Graziano Rey esporrà le tele dedicate alla delicata all'esamina ambientale "No guerra", "Bombe su Kiev - Ucraina 2020 - Vent'anni dopo - Sotto la linea e oltre".
ALEA FRACTA ESTO
Terme di FRATTA - FORLI Dal 9 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 a cura di MariaLibera Amato e Luigi Mazzardo
MILANO Cuvèe dal 24 novembre al 31 dicembre 2022 a cura di ART4GIFT
Palazzo Samone CUNEO 8 luglio 2022
"Ucraina 2022" evento a cura di Fernanda Prudenzano (collettiva)
DiVini Sensi 18/06/2022
L’ anima di Chiara Zunino a Villa Cornarea, delizioso resort di Canale d’Alba, ci regala il 18 Giugno alle ore 18.30, un’ esperienza unica e irripetibile.
All’eccellente degustazione dei vini, unita all’esposizione permanente di Graziano Rey, ospiti per il 2022 Pier Tancredi De Coll’, Vincenzo Mascia e Paola Bona, si uniranno le note e le calde voci dei Borgatta’s Factory.
Novità assoluta le etichette da collezione, una diversa dall’altra, dipinte a mano e autografate dall’ artista Pier Tancredi De Coll’.
A rendere luminoso l’evento della serata, il transito di una folgorante cometa: quattro sculture di celebri artisti del ‘900: Giacomo Manzù, Francesco Messina e Aligi Sassu, eccezionalmente concesse dallo Studio Copernico di Milano.
Saremo quindi avvolti, grazie alla densità di profumi, forme e colori, in un percorso sinestetico, dove arte e vino si fonderanno in un originale connubio ,per un’esperienza sensoriale fortemente estetica.
A cura di Luigi Mazzardo, Maria Libera Amato
Villa Cornarea, Via Valentino 150, Canale d’Alba
eventi@villacornarea.com 348765141( anche su whatsapp)
artvelesp@gmail.com 3357059069
MILANO - I HAVE A DREAM DAL 13 /11/2021 al 11 /12/ 2021
13 novembre 2021
Mostra di Graziano Rey | al Cuvèe Artexperience | di via Marco Polo 6 – Milano
Personale di Graziano Rey sabato 13 novembre 2021al Cuvèè Artexperience di via Marco Polo 6 Milano. Alle ore 18,30 inaugurazione della mostra “I HAVE A DREAM” a cura di MariaLibera Amato e Luigi Mazzardo in collaborazione con l’artista Stefano Lorenzo Cavanè
SUMMER MEMORIES - Graziano Rey I COLORI DI VILLA CORNAREA
I colori di villa Cornarea CANALE D'ALBA Dal 3 luglio al 31 dicembre 2021
RINASCITA - Mini personale di Graziano Rey dal 21 al 27 giugno 2021
Rinascita Mini personale di Graziano Rey
dal 21 al 27 giugno 2021 – Inaugurazione il 21 giugno
h 18
Moncalieri – Galleria via Vittorio Alfieri 40
a cura di Art & Art associazione
Personale "Punti di vista" Cripta della S.S. Annunziata Torino
Mostra promossa dall'associazione Art & Art 1/ 8 novembre 2020
Personale "Camera con vista" presso Villa Cornarea Canale D'Alba (CN)
Inaugurata il 18 luglio 2020 mostra permanente
Milano - Dicotomie
Personale Cuveè Milano 29 febbraio 2020 (sospesa)
Torino - Galleria c.so Lepanto - Personale" Strutture
Personale "Strutture" Galleria C.so Lepanto Torino 1/15 febbraio 2020
Genova Palazzo Ducale
Dal 4 al 18 ottobre 2019 (collettiva)
Torino - La fabbrica dei giocattoli
Personale allo studio Grigio Esclamativo Agosto 2019
Bologna - Terrestre magico mirabile
Caserme rosse Maggio 2019 (collettiva a cura di Anna Rita Rossi)
Milano - Moloch blues
Maggio 2019 - Passante ferroviario (collettiva a cura di Anna Rita Rossi)
Rodello (CN) - Tra il sacro e il profano
Maggio 2019 - Collettiva a cura del Comune di Rodello
Torino - Moloch blues
Aprile 2019 - Caffè Basaglia (collettiva a cura di Anna Rita Rossi)
Ferrara - Ai confini di me
Febbraio 2019 - Personale Galleria Idearte a cura di Anna Rita Rossi
Roma - L'ombra del Moloch
Giugno 2018 - Banca Generali (collettiva a cura di Anna Rita Rossi e Luigi Mazzardo)
Savigliano (CN) Chiesa dell'Agorà (collettiva)
a cura di Fabrizio Gavatorta
L'ombra del Moloch - Banca Generali
a cura di Anna Rita Rossi e Luigi Mazzardo
Torino - Banca Generali
L' ombra del Moloch a cura di Anna Rita Rossi e Luigi Mazzardo
Vicenza - Senza logica
Dicembre 2018 - Art Gallery (collettiva a cura di Anna Rita Rossi e Luigi Mazzardo)
L'ombra del Moloch a cura di Anna Rita Rossi e Luigi Mazzardo
Torre Pellice - Tra spirito e materia
a cura di AG SCO 2016
Torino - Le miniature
Personale 2014 in collaborazione con Davide Grande
Roma - M.A.C. di Fonte Nuova
Personale a cura di Davide Tedeschini
Fonte Nuova: Le "profezie pittoriche di Graziano Rey" - 2010
Genesi lirica della materia
GENESI LIRICA DELLA MATERIA
Il fenomeno dell’arte di Graziano Rey, si rivela non solo come un campo estetico, ma come un terreno fertile per un’analisi social-filosofica di ampio respiro. Nel contemplare un’opera d’arte, si entra in un dialogo silenzioso con l’artista, una conversazione che trascende il tempo e lo spazio. L'opera non è più un mero oggetto di bellezza, ma diventa un catalizzatore di riflessioni e emozioni che plasmano la nostra esistenza quotidiana. L’arte, in questa prospettiva, assume il ruolo di un filosofo antico, che non solo si limita a osservare il mondo, ma si propone di cambiarlo, di scuotere le coscienze e di evocare domande esistenziali. Questo dialogo tra l’opera e l’osservatore è emblematico di un nuovo logos, un modo di pensare che contrappone la razionalità al mito, spingendoci verso una maggiore consapevolezza del nostro essere nel mondo . Nel contesto sociale, l’arte di Graziano diventa uno specchio delle dinamiche collettive, riflettendo le tensioni, le aspirazioni e le paure di una società in continuo mutamento. Le sue opere non sono solo da ammirare, ma da vivere, offrendo un’immanenza affettiva ed estetica che pochissimi sanno regalare. Possedere una sua opera equivale a instaurare una relazione quotidiana con una presenza amica, capace di esaltare, consolare e soffondere ora allegria, ora carezze. In conclusione, l’arte diventa un percorso di consapevolezza, una guida che conduce l’osservatore a riflettere sulle proprie emozioni e a dare loro voce, come suggerisce la filosofia: non solo indagine speculativa, ma conduzione di un “modo di vita”. Ecco perché, osservando un’opera d’arte con l’occhio critico e sensibile scopriamo che essa è molto più di un semplice ornamento: è una finestra sulla nostra anima, un’eco delle nostre più profonde verità. Ed ecco l’onnipotenza del pensiero, quell’immaginazione fantastica dove l’artista Graziano Rey sa filtrare, dalle rappresentazioni oniriche, un risveglio fantastico legato a elementi reali, ma espressi traducendo in maniera dinamica allegorie, simboli e forme, con un’azione fortemente materica, guidata da uno slancio di alta creatività Il gesto, nelle opere di Graziano Rey, diventa così un istante creativo allo stato puro, quasi un momento di culto, perché questo rituale di pura gestualità, è capace di generare visioni guidate da forti e rinnovate emozioni. L’artista offre un codice di lettura innovativo che non focalizza la sua attenzione solo sull’opera d’arte per una ricerca puramente estetica, perché nello spazio aleatorio delle sue tele si estendono superfici d’immensa casualità e improvvisazione, dove materia e colore eseguono e compongono in perenne sintonia sussultanti armonie, attraverso la forza di una potente gestualità segnica. Ed è qui che lo spazio ristretto delle nostre attitudini fisiche e mentali trovano energie vitali straordinarie ed inesplorate, che riattivano, in chi ne fruisce, prodigiosi mondi rinnovabili interiori, perché l’arte di Graziano Rey è in grado di attivare potenzialità inespresse, poiché l’arte “abita” in noi e non ci resta che operare un’azione di fantastica fusione. L’artista compie un profondo atto d’amore edificando per noi spazi immaginifici, che diventano spazi reali e definiti, per dare visibilità all’invisibile bellezza di ciò che sta in noi e che silenziosamente, in ogni istante, ci pervade e ci rende parte dell’infinito…
Gigi Mazzardo- MLA (22/6/2024)
Correnti Luglio 2023
in occasione della collettiva "Correnti" Spazio Musa - Torino
Testo critico di MariaLibera Amato
Graziano offre un codice di lettura innovativo che non focalizza la sua attenzione solo sull’opera d’arte per una ricerca puramente estetica , sui materiali utilizzati o attraverso banali dissertazioni tecniche, ma sulla capacità propulsiva che il suo linguaggio sacro e interiore possiede nell’agire in un preciso momento creativo, creando contesti d’ interattiva partecipazione. Nello spazio aleatorio delle sue tele, si estendono superfici d’immensa casualità e improvvisazione, dove materia e colore eseguono e compongono sussultanti armonie, attraverso la forza di una potente gestualità segnica. Ed è qui che lo spazio ristretto delle nostre attitudini fisiche e mentali, trovano energie vitali straordinarie ed inesplorate, che riattivano prodigiosi mondi rinnovabili interiori, perché l’arte di Graziano Rey è in grado di attivare potenzialità inespresse, poiché l’arte “abita” in noi, in ogni luogo. L’artista compie il suo atto d’amore edificando per noi spazi immaginifici, che diventano spazi reali e definiti, per dare visibilità all’invisibile bellezza di ciò che sta in noi e che silenziosamente, in ogni istante, ci pervade e ci rende parte dell’infinito…
“ Griglia di partenza “ tecnica: pigmenti, pomice, olio e catramina.
Opera esposta allo Spazio MUSA
dal 5 al 31 luglio
Alea Fracta Esto
In occasione della mostra alle Terme di Fratta a cura di Maria Libera Amato
Il 9 dicembre 2022 viene presentata ai visitatori una selezione di opere, fulcro narrativo da cui
si dispiegano iconiche rappresentazioni di un animo espressivo, capace d’intrattenere un
legame dialogico di pura coscienza. Graziano offre un codice di lettura innovativo che non
focalizza la sua attenzione solo sull’opera d’arte per una ricerca puramente estetica.
Nemmeno solo sui materiali utilizzati, attraverso banali dissertazioni tecniche, ma anche
sulla capacità propulsiva che il suo linguaggio sacro e interiore possiede nell’ agire in un
preciso momento creativo, in contesti d’ interattiva partecipazione.
Nello spazio aleatorio delle sue tele, si estendono superfici d’immensa casualità e
improvvisazione, dove materia e colore eseguono e compongono sussultanti armonie,
attraverso la forza di una potente gestualità segnica. Ed è qui che lo spazio ristretto delle
nostre attitudini fisiche e mentali, trova energie vitali straordinarie e inesplorate, che
riattivano prodigiosi mondi rinnovabili interiori, perché l’arte di Graziano Rey è in grado di
attivare potenzialità inespresse, poiché l’arte “abita” in noi e in ogni luogo.
L’artista compie il suo atto d’amore edificando per noi spazi immaginifici, che diventano
spazi reali e definiti, per dare visibilità all’invisibile bellezza di ciò che sta in noi e che
silenziosamente, in ogni istante, ci pervade e ci rende parte dell’infinito...
Per questo l’opera di Rey, oltre al carattere estetico porta con sé un livello di lettura più
complesso e perfettamente connesso alla ricerca sulle tessiture cromatiche e sugli intrecci
di colore della sua poetica visiva. Da musicista e compositore, Rey sa armonizzare la
partitura per quello strumento mai meccanico che è la pittura, riuscendo a rendere
materico il colore con la forza espressiva dei desideri.
Materiali sperimentati e pittura si fondono in un gioco caleidoscopico di invenzioni formali e
veloci, che generano empatia a prima vista, assemblaggi spesso suggestivi originati da
calembour visivi: un corto-circuito concettuale che deriva da una creazione materica di un
impasto di colori densi, per arrivare a comporre veri e propri capricci visivi, variazioni sul
tema, pastiche pittorici che prendono spunto dall’arte concettuale e povera per poi
decostruire il rigore etico e il clima austero e reinterpretarlo creando un linguaggio
autentico e personale.
A cura di Marialibera Amato
In una Milano che non è solo “da bere”, città che da sempre rifiuta l’immobilismo produttivo e culturale, viene offerta nell’ambito artistico, una visione contemporanea della rappresentazione ispiratrice del “suo sogno”, per portarci a scoprire quel misterioso legame con la verità personale soggettiva e una vita reale d’intenso vissuto.
Ed ecco l’onnipotenza del pensiero, quell’immaginazione fantastica dove l’artista Graziano Rey sa filtrare, dalle rappresentazioni oniriche, un risveglio fantastico legato a elementi reali, ma espressi traducendo in maniera dinamica allegorie, simboli e forme, con un’azione fortemente materica, guidata da uno slancio di alta creatività
Il gesto, nelle opere di Graziano Rey, diventa così un istante creativo allo stato puro, quasi un momento di culto, perché questo rituale di pura gestualità, è capace di generare visioni guidate da forti e rinnovate emozioni.
L’artista offre un codice di lettura innovativo che non focalizza la sua attenzione solo sull’opera d’arte per una ricerca puramente estetica, perché nello spazio aleatorio delle sue tele si estendono superfici d’immensa casualità e improvvisazione, dove materia e colore eseguono e compongono in perenne sintonia sussultanti armonie, attraverso la forza di una potente gestualità segnica.
Ed è qui che lo spazio ristretto delle nostre attitudini fisiche e mentali trovano energie vitali straordinarie ed inesplorate, che riattivano, in chi ne fruisce, prodigiosi mondi rinnovabili interiori, perché l’arte di Graziano Rey è in grado di attivare potenzialità inespresse, poiché l’arte “abita” in noi e non ci resta che operare un’azione di fantastica fusione.
L’artista compie un profondo atto d’amore edificando per noi spazi immaginifici, che diventano spazi reali e definiti, per dare visibilità all’invisibile bellezza di ciò che sta in noi e che silenziosamente, in ogni istante, ci pervade e ci rende parte dell’infinito…
Comunicato stampa Finalmente dopo mesi d’attesa, martedì 12 Ottobre 2021dalle ore 18.00, “ Cantina Da Licia “ ha il piacere di ospitare la mostra personale d’arte “ Immagini e visioni ”, dell’artista Graziano Rey. Nell’occasione viene presentata ai visitatori una selezione di opere, fulcro narrativo da cui si dispiegano iconiche rappresentazioni di un animo espressivo, capace d’intrattenere un legame dialogico di pura coscienza. Graziano offre un codice di lettura innovativo che non focalizza la sua attenzione solo sull’opera d’arte per una ricerca puramente estetica , sui materiali utilizzati o attraverso banali dissertazioni tecniche, ma sulla capacità propulsiva che il suo linguaggio sacro e interiore possiede nell’agire in un preciso momento creativo, creando contesti d’ interattiva partecipazione. Nello spazio aleatorio delle sue tele, si estendono superfici d’immensa casualità e improvvisazione, dove materia e colore eseguono e compongono sussultanti armonie, attraverso la forza di una potente gestualità segnica. Ed è qui che lo spazio ristretto delle nostre attitudini fisiche e mentali, trovano energie vitali straordinarie ed inesplorate, che riattivano prodigiosi mondi rinnovabili interiori, perché l’arte di Graziano Rey è in grado di attivare potenzialità inespresse, poiché l’arte “abita” in noi, in ogni luogo. L’artista compie il suo atto d’amore edificando per noi spazi immaginifici, che diventano spazi reali e definiti, per dare visibilità all’invisibile bellezza di ciò che sta in noi e che silenziosamente, in ogni istante, ci pervade e ci rende parte dell’infinito…
A cura di Davide Tedeschini (curatore M.A.C. Fonte Nuova Roma)
Le profezie pittoriche di Graziano Rey.
Non è difficile riconoscere nella pittura di Graziano Rey , le caratteristiche di uno studio antropologico durato anni. Dopo, aver vissuto nella società dei mass media nel suo interno, come protagonista, ricordiamo che ha scritto “I ragazzi della terza c”, ha vinto il Tenco e il Viarteggio con la sua Band, ha vissuto per due anni alle isole di Tonga, compiendo quello che gli antropologi chiamano “osservazione partecipante”. Il suo lavoro è l’espressione di una sintesi di segni e significati archetipi, appartenenti a tutta l’umanità sin dai suoi albori. Allontanatosi progressivamente dal mondo fittizio dell’apparenza, incomincia a riprendere in mano un suo amore primigenio, la pittura, persuaso dal fatto che solo questa semplicità di strumenti e tecniche possano metabolizzare la quantità delle esperienze a cui è andato incontro. Argomenti che vuole comunicare avendone assimilato i principi come verità filosofica.
Nella mostra che si terrà il 7 novembre al Museo d’Arte Contemporanea di Fonte Nuova nei pressi di Roma, vengono affrontate alcune delle tematiche sociali anche partendo da precisi eventi storici in cui è stata coinvolta l’umanità intera come la caduta del muro di Berlino, L’esplosione di Cernobyl, e temi legati al vecchio testamento come l’Esodo e il Diluvio universale, Davide e Golia, e loro varianti (Dalla terra nasce la vita). Quindi eventi e esperienze diacroniche e perse nello spazio e nel tempo come ad assumere senso escatologico, in quanto profetizzano la fine dei tempi in maniera individuale e collettiva tramite altri ‘segni’ dei tempi.
Segni che traducono segni, parole che ne sostituiscono altre mettendo in atto la retorica dell’arte moderna e contemporanea. In apparenza la suggestione dei dipinti rupestri permutati in arte contemporanea con la vernice e le tecinche del dripping, del grattage, del frottage, del calco; tecniche prestate al Surrealismo che prevedono la commutazione di immagini in parole e viceversa e altre caratteristiche del versante onirico della realtà che la interpretano usando strumenti ancestrali paradossalmente ritornati in auge al giorno d’oggi.
Il contenuto a più livelli di lettura è a sfondo sociale, mitico, pubblicitario dove i colori assumono un significato simbolico, in cui il bianco presenta la positività, la razionalità, la luce; il rosso invece rappresenta la passione, il dramma, il dolore, la sofferenza. Eventi come Il Diluvio universale in cui presenta Dio come lancia, come punitore ossia nella sua veste ambigua di padre che ama e al contempo punisce, che porta a credere e a non credere, a identificarsi nel bene o nel male accompagna i grandi fatti della storia rappresentati come metafora della propria esistenza. Per cui c’è il ritorno della famiglia e del sé con il colore nero, (Bianco e nero : quello che pare bianco poi nasconde menzogne. Dallo sporco nascono delle anime candide…) che è anche il colore usato della rimozione ovvero di tutti quegli elementi condensati che sono stati volutamente dimenticati dalla coscienza, come protagonista e proiezione di tutti i personaggi principali delle opere. Sacra famiglia che ha questa presenza di rosso perché c’è una crisi della famiglia. Così come nella propria esperienza adolescenziale, nelle notti di Cernobyl si fa riferimento all’uomo e al suo percorso verso la verità incappando in disastri umanitari ed ecologici, in cui perdono la vita migliaia di persone.
A cura di Ennio Martignago (psicologo)
Spiare la materia
Archeologie industriali sostenibili
Ennio Martignago
Tre Miniature accanto a “La Marcia delle Scimmie”
Quello che colpisce dell’Opera di Graziano Rey è l’esplorazione dei materiali attraverso l’arte pittorica, un percorso difficilmente restituibile con le immagini di questo periodo storico dominato dalle due dimensioni della comunicazione digitale — “0–1”.
Un difficile rapporto con i social media che stanno diventando sempre più le uniche gallerie possibili per l’arte nella sua dimensione seriale.
Se le evocazioni cromatiche riescono a bucare lo schermo già con collezioni come Hierophanies, Echoes of Events, le Choregraphie, e le amate Città Invisibili, nessun sito può trasmettere la sensualità tridimensionale quasi scultorea degli smalti: un paradosso dove la terza dimensione cerca un titanico spazio di parto attraverso le due dimensioni della tela.
Questo tentativo diventa perfino esasperato negli ultimi lavori che hanno bisogno di tele sempre più grandi e gestualità più intense con un’intensità nervosa che richiama i paesaggi tachipsichici di un altro artista eclettico come Brian Eno: una strada che ha un solo sbocco possibile, quello delle maestose installazioni ambientali necessariamente costose (un percorso che sta cercando una via di sbocco in un ambizioso progetto in gestazione con Davide Davì Lamastra dedicato ai martîri delle donne).
Fortunatamente, almeno dal mio personale punto di vista, sono arrivate a fare tirare un sospiro di sollievo a quanti apprezzano i suoi lavori più distesi le creazioni delle “Miniature Strutturate” di cui potete vedere qui alcuni esemplari.
“In fondo al mar”
Rispetto agli altri percorsi, questi sembrano momenti di requie con esplorazioni della natura dalle emozioni impressioniste come le immersioni di “In fondo al mar”, la rivisitazione delle Città Invisibili di “Trame di rame” o l’incursione nella calligrafia Shōdo di “Ologramma”, dove riscopre la poesia del giardino zen su una tavola taoista, con tratti sobri che poggiano su un continuum dal mezzogiorno luminoso yang alla profonda notte dello yin.
“Ologramma — Shōdo”
Sono momenti… veri e propri istanti di contemplazione dove ritornare all’amata materia degli smalti.
Potrebbe bastare così, ma la genialità emerge dal ruolo che assume la presenza della cornice (realizzata in collaborazione con il maestro artigiano Davide Grande): questi istanti di contemplazione fra il bucolico e il meditativo appaiono attraverso il buco della serratura del metallo grezzo e l’effetto che ne sortisce è come se il paesagismo si trovasse racchiuso nei Piombi veneziani, in cui l’artista prigioniero ricostruisce un suo esterno, ritrovando una pace possibile in mezzo all’esasperazione del Kali Yuga.
“In fondo al mar… in fondo al mar”
Le “Miniature” di Graziano Rey sono un inno alla Sostenibilità per quanto “rinnegata”, relegata com’è a degli intervalli fra una tela sempre più intensa ed una sempre più gigantesca.
“Piccolo è bello” è stato un motto per lunghi anni famoso grazie al libro di Ernst Friedrich Schumacher, e questo è proprio il caso di queste opere di Rey. Le miniature stanno alle tele come gli haiku stanno all’Iliade o alla Divina Commedia. Sostenibilità è anche a cavallo fra pop art e arte povera, nell’incontro fra materiali di recupero come il legno e come il ferro.
La coniunctio oppositorum fra l’artigianato della falegnameria e il richiamo alla rivoluzione industriale del metallo, offre uno spaccato di archeologia industriale come rifugio della poesia e della natura.
“Trame di rame”
Ecco, dunque, che questa interpretazione dello spazio tridimensionale nelle due dimensioni del dipinto incastonata fra le cornici di Rey fa di queste “miniature” dei veri e propri giganteschi Loft industriali in un gioco di prospettive che costringe l’osservatore ad avvicinarsi di più al metallo della serratura, che trasforma il quadro in una scatola ottica, un gioco di prospettive che reinventa la profondità senza il sacrificio del pittore, o quello dei materiali, dalle paste alle tele.
“Ologramma — Shōdo” (dettaglia)
Una strada sciamanica o buddista, l’incontro con la sobrietà, l’essenzialità… il matrimonio fra l’austerità monastica e la dolcezza poetica.
Per tutte queste ragioni le “Miniature” di Rey sono dei mandala per una pace possibile nel nostro tramonto espressivo occidentale.
A cura di Vittorio Raschetti (docente e critico d'arte)
La fabbrica dei giocattoli
Istrione del colore, pifferaio magico, Willy Wonka, Graziano Rey in questa collezione di opere assume il ruolo di artista affabulatore che conduce alla fabbrica dei sogni. Una sorte di viaggio nell’universo incantato dell’immaginario delle favole. Un viaggio visivo. E ipnotico nei mondi dei giochi linguistici alla Alice nel paese delle meraviglie dove realtà può essere ribaltata nella sua espressione linguistica. Per questo il lavoro di Rey oltre al carattere ludico ed estetico porta con se un livello di lettura più complesso e connesso al suo lavoro sulle tessiture cromatiche e sugli intrecci di colore della sua poetica visiva. Da musicista e compositore Rey sa armonizzare la partitura per quello strumento mai meccanico che è la pittura riuscendo ad impersonare il ruolo di chef di una nouvelle-cuisine del colore che sa impiegare la materia prima dei desideri. Collage e materia pittorica si fondono in un gioco caleidoscopio di invenzioni formali veloci e capaci di generare empatia a prima vista, assemblaggi spesso spiritosi originati da un calembour visivo, un corto circuito concettuale che prende spunto da una impostazione materica ed un impasto di colori densi per arrivare a comporre veri e propri capricci visivi, variazioni sul tema, pastiche pittorici che prendono spunto dall’arte concettuale e povera per de-costruire il rigore etico ed il clima austero e reinterpretarlo in un gioco di opere giocose dal gusto apparentemente naif. In un momento di massima celebrazione e dominio culturale e mediatico della cucina d’autore, l’artista si serve di corde e altri materiali poveri per realizzare prelibatezze visive e vivaci composizioni che prendono spunto dalla ricerca compositiva e formale di piatti stellati tanto celebrati in questi ultimi anni. In questo ciclo di opere Graziano Rey mette in azione un dispositivo di ispirazione inverso al meccanismo in atto nell’alta cucina creativa, se lì i piatti tendono ad assumere una costruzione formale sempre più ispirata all’arte della composizione visiva con un intenzionale distacco dall’aspetto tradizionale dei piatti, nel caso dell’artista l’ispirazione parte proprio dall’astrazione mimetica dei piatti resi quasi astratti dalla disposizione minimalista secondo gli stilemi della nouvelle-cuisine. Pensiamo anche all’arte giapponese di creare sculture falsi piatti o di scolpire alimenti con forme astratte e geometriche. Il mondo degli alimenti dipinti o dei cibi scultura si fonda su una pratica insieme evocativa e interdittiva del piacere orale. I piatti diventano iperrealisti e seduttivi ma decisamente non commestibili. Un piacere evocato ma rinviato, sospeso e inaccessibile. Dunque si può rilevare un livello di lettura psico-dinamico e pedagogico in questo ciclo di opere apparentemente ispirate esclusivamente al piacere di un divertissement regressivo. Il gioco è un mondo strutturato dal rispetto di ruoli e regole, è uno spazio mentale immerso regolato da codici di condotta e da aspettative di sospensione del tempo. L’arte è un gioco che rispetta le regole dello stupore e del gusto, ed è una macchina produttrice di desideri regolati da una cornice di norme. La fabbrica dei giocattoli è in fondo un sogno iperbolico, un sogno dei sogni: il desiderio di varcare la soglia del laboratorio del piacere infantile, del luogo di creazione di quel tempo sospeso che sono i giochi.
Vittorio Raschetti
A cura di Luigi Mazzardo
Disegnatore, fu costretto per motivi famigliari a lavorare fin da giovane età. Le condizioni economiche ed il suo carattere lo portarono ad avere fin da subito un grande trasporto con la gente.
Carattere estroverso, ilare, non costruito ma di una prorompente comicità , fu chiamato ripetute volte nelle
televisioni Nazionali diventando ben presto un personaggio riconoscibile e riconosciuto
In quel periodo della sua vita abbracciò esperienze musicali e teatrali.
Ma la vita a Torino gli sembrava stretta e aveva necessità di evadere dal quotidiano e di scavare nel profondo della sua anima per trovare finalmente un nuovo modo di esprimersi e di realizzarsi.
Dove finì per trovare tutto questo?? Ma nelle isole di Tonga dove in pochissimo tempo, nuovamente riuscì a
catturare l’attenzione della popolazione fino a diventare amico intimo del Re.
Lui, la sua chitarra e le giornate che passavano. Ogni giorno però lo avvicinava alla soluzione di quello che sentiva dentro e che sarebbe stato il suo motivo di vita.
Graziano Rey al Maurizio Costanzo Show
Infatti dopo un anno, ritornò a Torino e dopo un piccolissimo lasso di tempo, si organizzò per esprimersi attraverso la pittura.
In ogni caso lo spettatore veniva rapito e colpito con violenza da emozioni personali che solo i veri artisti sanno comunque e sempre donare.
Arrivato a piena maturità, oramai scandisce a ritmi quasi regolari, come il battito del suo cuore, la necessità di comporre opere e di presentarle alla gente che ricambia ogni volta con affetto e con esultanza, facendo a gara per accaparrarsi le sue opere.
Materico, ora drammatico ora gioioso, ora lieve ora cruento ma sempre immediato e diretto.
Impegnato oramai in progetti Nazionali ed internazionali nel 2014 decide di impegnarsi per concrete manifestazioni ed appuntamenti all’estero. La vita scorre veloce ed il Mondo è immenso. Ma Graziano Rey corre in fretta e sa che potrà ben presto abbracciarlo tutto e parlare con lui. Lo farà ridere e piangere e sempre commuovere ed emozionare.
Luigi Mazzardo
A cura di Melania Barberis (storica dell'arte)
La collezione “Strutture”, in esposizione non può esibire totalmente l’irrefrenabile estro artistico di Graziano Rey, artista poliedrico e caleidoscopico.
Quello che possiamo vedere è un concentrato di opere, in parte appena terminate ed in parte del passato, confluenti in altri cicli, unificate dallo studio che caratterizza l’intera carriera dell’autore, e che termina nelle “Strutture”.
Si evidenzia lo studio del materiale tessile, ovvero i supporti più disparati, da cui l’artista inizia ad abbozzare l’idea creativa, e crea da sé le basi, che diverranno tele o opere d’arte più complesse. Inizia a trattare le superfici con diverse tecniche che garantiscono il giusto assorbimento del colore, studia la densità del materiale da apporre al “supporto” per poter ottenere l’effetto voluto.
Si può quindi dire che partendo da una idea di ciò che vuole realizzare, come Michelangelo, Rey vede nella trasparenza delle trame ciò che deve essere estrapolato, ma la conclusione della creazione è una sorpresa per lui stesso…
Non c’è un tempo prestabilito per confezionare un capolavoro, anche perché ogni supporto è diverso e ogni materiale colorato si deposita in maniera particolare…
Ecco perché l’autore li racchiude in cicli… in base al sostegno, al tema e al “periodo” storico.
All’interno di ogni singola opera ci si può tuffare con l’immaginazione ed immergersi in paesaggi o mondi incredibili, dimensioni parallele, con tutto il nostro corpo.
Si rimane attratti come una luce nel buio, quasi una certezza del bello al di là della cortina materiale dell’opera d’arte.
La sicurezza è che l’emozione che se ne ricava è frutto di un dialogo profondo e personale tra noi spettatori e il quadro che ci sta di fronte. Ecco in questo silenzioso connubio che l’artista scompare dietro le quinte dell’opera e permette un confronto diretto, spesso anche tattile con l’Arte.
La scelta degli oggetti esposti è legata alle strutture e al materiale che le compone, partendo dallo studio del tessile o dalle basi, fino al compimento. Da materiale “trovato, giunto” si arriva a creare quelli che poi formano i cicli di opere dell’arte dell’autore.
- Polittico “Pentagramma”: è formato da cinque tavole incastonate in un’unica struttura, che ricorda le note musicali. Ha un dominio predominante di bianco e il dripping delle gocce verdi e nere, richiama melodie musicali. Questa, come la maggior parte delle collezioni dell’artista, grazie al colore e alla matericità delle paste, apre varchi non solo nell’immaginazione fotografica o visiva, ma anche nella memoria sonora. Probabilmente essendo stato legato molto anche all’ambito musicale, Graziano Rey riesce a dare una musicalità all’immagine rappresentata.
A cura di Francesca Battistini (critica d'arte)
Camminare sulle pendici dell’Etna è una delle esperienze più meravigliose che si possa fare. Dalla cima, lo sguardo si perde negli innumerevoli strati di colori, il giallo della ginestra, il verde dell’arbusto, il rosso della sabbia portata forse dal mare. Le tonalità della terra si sfumano con il grigio dei nuvoloni sempre carichi di pioggia. Un paesaggio inconfondibile, incorniciato dal nero della pietra lavica, che piano piano prende il sopravvento. Un nero così profondo, così intenso, un nero trafitto dal vento, in un cui riecheggia il silenzio. L’eterno.
ll vulcano, che da un’altra era, da un altro tempo, colora il mondo e lo forgia, lo plasma con i suoi zampilli e le sue colate. Due passi sull’Etna, un sobbalzo, un contraccolpo fortissimo.
L’animo si incastona nella roccia e, rapito dalla materia, è trascinato lontano – forse salvato? Liberato? Sicuramente destato.
E questo accade - o meglio in potenza può accadere - davanti alle opere di Graziano Rey. Davanti ai suoi tratti repentini di colore che emergono dallo sfondo. Davanti alle sue Dicotomie e alla velocità di passaggio dal chiaro verso l’abisso della profondità dei toni scuri. Davanti alle sue superfici che vengono incontro, protese in abbraccio.
La tela, intessuta nel colore, diventa protagonista, canapa, lino, cotone accolgono sabbia, talco, smalti e acrilici. Rey abbraccia l’informale, crea una base materica irregolare e avvolgente, che va a completare con tratti di pennello e spatola. Segni, guizzi di colore, che rapiscono il nostro sguardo, mostrandoci una direzione, una via. Le superfici tattili dell’artista creano attimi eterni, atmosfere rarefatte, suggestioni vibranti. Sono opere capaci di portarci lontano. Un vero dono, che però bisogna saper cogliere. Ed è questo forse il più grande insegnamento che Rey ci mette davanti, l’artista fa risuonare la sua voce, una scintilla vitale che brilla di fronte ai nostri occhi.
a cura di Anna Rita Rossi
Moloch Blues Esposizione Artistica Collettiva Itinerante
CAFFE’ BASAGLIA via Mantova n° 34 TORINO Vernissage: sabato 6 aprile 2019 ore 19.30
Artisti: ROGER BALLEN GRAZIANO REY SERGIO ZAGALLO
SILVIO PASQUALINI CARLO ANDREOLI GIANNI MIRAGLIA
Presentazione di Vittorio Raschetti Mostra a cura di Annarita Rossi
L’Esposizione artistica partita da Venezia (Biennale 2017), col suo iniziale e ormai noto titolo de L’OMBRA DEL MOLOCH, e proseguito a Palermo, Vicenza, Torino e Roma nel 2018, ritorna nella città di Torino, all’interno del suggestivo ed amato Caffè Basaglia.
La mostra, pensata e realizzata da un’idea di Annarita Rossi, con la collaborazione dell’autore di testi teatrali Simone Di Via, ed il curatore e critico Robert Carlo Phillips, nasce come spunto dalla poesia di A. Ginsberg “ L’urlo” del 1958.
“Moloch! Moloch! Moloch la cui anima sono elettricità e banche! Il cui sangue è denaro che corre!
Si sono rotti la schiena per innalzare Moloch al cielo!”
Howl, Allen Ginsberg, 1958
Da quella controversa ma straordinaria sfida lanciata alle nostre coscienze nasce questa mostra itinerante. Come nel progetto fin dal suo inizio, questa Collettiva è cammino condiviso che segue e insegue la missione propria dell'arte.
“... Ogni giorno la gente d’Occidente svende un pezzo della propria anima per innalzare Moloch al cielo. Storpia la propria Natura per deificare questa cattedrale di luci corrotte. Sacrifica e spegne la propria luce per tenere acceso il Moloch. Ne abbiamo fatto un Dio e i suoi angeli ci sussurrano bisogni artificiali di cui ormai non possiamo fare a meno. Angeli dai nomi già mitici: Visa, Amazon, Sony, Samsung. “Mors tua vita mea” esclamano i monitor, i neon, gli slogan. Un fantasma si aggira sotto i grattacieli di New York, ma potrebbe essere Milano, Madrid, Parigi. O qualsiasi città globalizzata Asiatica o Medio-Orientale che s’illude che l’idea di moderno Occidentale sia in qualche misura salvifica. Il nemico non è più al fronte, ma nella tasca della giacca e ogni tanto squilla...”
Simone Di Via
“Ben povera cosa sarebbe un'esposizione dove il racconto è racconto e l'immagine è immagine.
Di fronte ai narrati ogni epoca sa cosa cercare di sé stessa e ognuno di noi ha, nel proprio specchio,
l'immagine distorta di una melanconia ovattata; di quello che dovrebbe essere il proprio “se”. Allora
dove le immagini, pittoriche o fotografiche, facessero riferimento solo a sé stesse, snaturate e allontanate
dal mondo che le ha create o ispirate, solo allora l'inganno sarebbe compiuto e l'Ombra avrebbe vittoria. Ma qui non c'è inganno né travisamento, c'è solo il desiderio di narrare, con l'immediatezza del dire, il quotidiano divenire di una follia che chiamiamo “società civile” o “modernità” dove, l'artista, che può vedere, mostra, rinunciando alla parola, figure ed eventi che anticipano l'atto per mezzo dell'unico alfabeto accettato: quello dei simboli tangibili di una mai accettata, ma ineluttabile sentenza”.
Robert Phillips su L'ombra del Moloch Torino 2018
I sei straordinari artisti di Moloch Blues conducono coraggiosamente fra le pieghe del nostro esistere. Di fronte al Moloch e alla sua autoproclamata invulnerabilità, oppongono specchi per la nostra coscienza, ironia, “clandestina” reizione, il nostro radunare le forze, riaccendere i fuochi, ballare musiche sommerse, sorridere da una visione a volo d’uccello sulla nostra stessa ombra e la volontà risoluta di attraversarla, per riaprire il campo del possibile nuovo e capovolto inizio.
Annarita Rossi
ROGER BALLEN, ritenuto il fotografo artistico più significativo del nostro secolo. Americano di nascita e sudafricano di adozione ( Johannesburg ), geologo e psicologo, che da oltre quarant’anni fotografa il degrado della società. Definito geologo dell’anima, espone in questa collettiva la sua opera " The Theatre of Apparitions" , in cui ci conduce nella sua ricerca sul mistero-uomo, sul mistero-universo, invitandoci a non alzare difese, ma guardare ad occhi aperti quel buio che è il nostro stesso buio, ed attraversarlo con coraggio.
SERGIO ZAGALLO, scultore veneto,( Campolongo Maggiore, PD), pittore e autore di installazioni. Conosciuto soprattutto attraverso i suoi bellissimi “homeless”, impressionanti figure sdraiate, vestite degli abiti dell'artista stesso, nelle quali egli lega meditazione esistenziale e riflessione sociale. Ci costringe a sentirne il silenzio assordante fra le torbide nuvole del presente e lanciare un urlo di fortissimo impatto alla nostra coscienza. Nella sua vasta produzione artistica, l’interesse per la figura umana è assai ricorrente, esplorandone la materialità e la fisicità del corpo con particolare attenzione alla sua rappresentazione e percezione in un contesto di cultura di massa, poiché è al suo interno che si trova spesso la nostra luce più autentica.
GRAZIANO REY, artista torinese, già uomo di spettacolo, che converte dopo anni di televisione e cabaret, la propria impellenza creativa ed espressiva nel gesto pittorico ispirato ed emozionale. Generoso e compiuto nella propria missione artistica che viveva in lui da sempre.
“Il Moloch, Dio- Demone a cui nell’antichità si dava in sacrificio la purezza, si trasforma metaforicamente nella società da noi stessi creata e che fagogita la nostra linfa più preziosa. Ma l’arte questo non lo permette. Così il senso di annichilimento viene descritto raccontato, trasmutato… nel mio caso, nelle mie opere sento il bisogno di esprimere e regalare scampoli di panorami incontaminati e di paesaggi visionari, quelli che temiamo invece di veder scomparire. Credo che ancora e sempre, l'arte possa percorrere il suo coraggioso cammino, lasciandosi alle spalle la paura. Mi sento di dire che noi artisti ci siamo, ancora, più che mai, come una voce che risuona della propria scintilla vitale. Graziano Rey
SILVIO PASQUALINI
Gestuale e segnica la pittura di Silvio Pasqualini, l’artista con le sue carte crea un alfabeto dell’inconscio dove la pluralità di contrasti avvolge l’occhio in un’inspiegabile seduzione. Le sue opere son intrise di un movimento drammatico eppure risolto, dove l’accumulazione dell’energia trova una rete quasi biologica di fiorita espressione e una complementare negazione segnica. Forse vi è anche la stratificazione plurima del tempo a segnare questi lavori che con l’eloquenza muta, quasi prepotente, tirano lo sguardo dello spettatore in un vortice vitale carico del tutto. Mosè Previti ( dal catalogo della mostra Universi )
CARLO ANDREOLI,
Distruzione, creazione, penetrazione della realtà, come uno street painter che usa la tela senza mezzi toni nell’espressione schietta e spesso ironica di drammi umani e sociali, scritte sgrammaticate o in dialetto ferrarese, non cercata ma insita limpidezza di messaggio. Alo sa insegnare il gioco dell’ironia su se stessi, sul fuori, in sintesi di una missione umana dell’uomo artista, dell’uomo libero dentro gabbia comune. Andreoli fa respirare a pieni polmoni, restituisce pensieri liberi da qualsiasi senso di oppressione. Lui che racconta di oppressione, di ingiustizia e dolore, paradossalmente, raccontando e dichiarando, ce ne libera, ci solleva dal peso, con un volo nel pop, col suo sarcasmo "ridente", con la sua prorompente positività a dispetto di tutto. In una sua opera giovanile, accostando S. Giorgio ad una sua foto, appare la scritta " Da morto mettetemi in un posacenere. Grazie." !
GIANNI MIRAGLIA
Gianni Miraglia è ammarato da una nave dei folli incagliata nella ridondanza della citazione, nella frequentazione dello spazio mentale del disagio commerciale della parola che svende gli ultimi lembi di libertà: Opere nate come sfida alla dis-grafia, oltre il destino dell’inattitudine pittorica agite da un automatismo del grattare quel che resta sulla superficie: opere nate sottocutanee, nei bassifondi del colore, ma in grado di ridestare un sospiro di malinconica struggente fuga del destino della normalizzazione del consenso social. Opere vibranti di attualità, pronte a disseppellire la prevedibilità ed innescare detonatori politici, campi minati del senso, pronte a un dissenso radicale verso ciò che nasconde l’anima e impedisce il moto di reazione al disastro sociale, ala deflagrazione antropologica. Vittorio Raschetti
Le miniature a cura di Ennio Martignago
Le miniature
Sbaglia chi pensa che nelle Miniature di Graziano Rey emerga un ripiegarsi dell’artista dall’arte intellettuale che ha caratterizzato il periodo maggiormente astratto per compiacere lo spettatore alla ricerca di un’immagine figurata di maggiore semplicità. È vero che gli ultimi lavori ricordano un certo impressionismo, soprattutto quello di William Turner, ma il percorso che ci porta a questi risultati può essere definito come una evoluzione dell’interpretazione dei dettati della materia da parte dell’anima dell’artista. Se nel puntinismo di Pissarro era il colore a dare forma alla figura facendo passare in secondo piano il tratto, l’elemento di disegno da cui traevano origine le immagini, in ogni caso era la situazione la testimonianza del momento a guidare le scelte dell’artista. In Turner le forme venivano velate dal mood, dallo stato d’animo del pittore. L’evento continua ad esistere, ma è la partecipazione emotiva dell’artista a venire descritta dai colori, non più netti per definire i contorni, ma diffusi a cancellarli, a distrarre lo sguardo dell’osservatore dal “che cosa” al “come” e in particolare al come mi fa sentire. Rispetto al passato, quando Graziano seguiva il fil rouge imposto dalle collezioni che ispiravano il periodo che stava attraversando, il nuovo stile, nato all’ombra delle miniature, della “decrescita felice” dell’artista, che non sente più il bisogno di gridare il messaggio su grandi pannelli con il sacrificio dei materiali, oggi è il singolo lavoro a trovare posto nella particolare classificazione che si trova nelle categorie del catalogo delle collezioni (anche on line nonostante gli aggiornamenti spesso manchino e si trovino purtroppo sparpagliati inopinatamente sui social più trash). È ad esempio il caso dell’interpretazione del dramma del crollo del ponte di Genova raccontata ne La mia Genova che trova coerentemente posto nella collezione Eventi, quella dell’artista testimone del suo tempo dove il cielo di sangue si staglia sul mare di cemento in un orizzonte quasi indistinto dagli archi luttuosi, un tratto senza figura. Al contrario, “Il laghetto” trova posto fra le Impressioni, con la capacità che ha il senso di lieve vertigine che provano i bambini quando si lasciano rotolare lungo il declivio erboso fino a fermarsi sulla pace del lago. Il ponte di Genova dell’adulto consapevole contrapposto alla pace gioiosa del lago del bimbo che è in ognuno di noi è un esempio perfetto della tensione, della contrapposizione fra il mondo della storia e quello dell’essere vivente. Image for post Il Laghetto Possiamo ancora essere diversi da come ci siamo maledettamente costruiti. E per poterlo fare dobbiamo lasciarci ispirare dalla natura, non acriticamente, ma delicatamente. La via la accenna proprio l’artista che passa dall’imporre il proprio pensiero formale alla materia e ai colori usati, al farsi interprete della voglia di esprimersi che hanno le paste, i metalli, i cementi… Si percepisce la posizione assorta dei pittore, proprio come un medium che riceve dallo spirito dei materiali il tratto da imprimere allo schermo con cui il segno si sposa al materiale mai ovvio su cui si congiunge ora amorosamente ora rabbioso. Da questa copula, quasi casualmente ecco che nasce la forma, per l’artista probabilmente involontaria, ma non così per i materiali che utilizza. Image for post In attesa dell’oasi Un lavoro che non trovate sul catalogo illustra al meglio quanto vado dicendo: nell’opera “In attesa dell’oasi; un acrilico su tela sabbiata 80x80 ” fra il terreno infuocato dal sole e lo spleen che incombe grigio dall’alto si insinua fragile come una goccia sfuggita dal pennello l’anima e il suo miraggio (anche se non sappiamo se il secondo si trovi in alto o in basso). Alla ricerca dell’oasi l’io sfuma quasi privo di valore, di peso, senza forze, debole, senza tuttavia aver perso la fede, la speranza di quella pace che trova posto nella costante di tutti i lavori di Graziano: l’orizzonte, a volte implacabile, a volte terribile, ma sempre presente come un imperativo, la missione dell’uomo. In definitiva, per guardare agli ultimi lavori di Graziano Rey bisogna imparare a farsi piccoli-piccoli, come in quel passaggio dei Man in Black, dove Franky il Carlino rimbrotta gli umani per la loro presunzione che per essere importante una cosa debba essere enorme e che una galassia non si possa trovare nel ninnolo del collare di un gatto. Guardate i suoi lavori da vicino, molto da vicino e ne scoprirete infinite sfumature, come se ogni dettaglio potesse essere un lavoro a sé. È questa la vera delizia della miniaturizzazione della materia per Graziano Rey: vive e si moltiplica come parti di infiniti frattali fra acrilici e legni, fra intelletto e corpo, fra impegno e metempsicosi. La materia di cui sono fatti i sogni.
WRITTEN BY Ennio Martignago
A cura di Susanna Ricci (L'eco delle valli Valdesi)
Graziano Rey è nato a Torino ma ora vive in val Pellice.
Ha all’attivo molte esposizioni e ha esplorato il mondo dell’arte, in particolare la pittura realista, come quello della musica.
Da poco ha allestito la mostra “Alle porte del Pellice tra spirito e materia”, un titolo che ben descrive il suo approccio al lavoro artistico, esposizione dove ha presentato sia miniature di materiali vari sia tele di quattro metri.
Dal 2000 si dedica in modo esclusivo alla pittura privilegiando l’uso dei materiali poveri e il riciclo, cominciando a cambiare approccio avvicinandosi a uno stile informale.
La materia impiegata rivela apertamente il rapporto con il luogo scelto dall’artista come spazio per il proprio atelier: infatti tra gli smalti e la cementite si trova impiegata anche la Pietra di Luserna.
Ma la valle non è solo questo: “C’è una convivenza di culture che si abbina e si rivela nella fede, in una coesistenza pacifica. Nella mia carriera ho creato opere che rivelano la relazione dell’uomo con Dio, tema sempre presente nei miei quadri”.
Il linguaggio informale dell’opera riesce a catturare dei momenti, delle presenze che sono intorno a noi andando al di là del figurativo creando un tutt’uno fra più livelli di comprensione.
Graziano Rey vuole, riuscendoci, raccogliere e imprigionare delle energie sulla tela riassumendo sul supporto materico l’atmosfera circostante: uomini, natura e spirito.
Non mancano anche i riferimenti musicali: “Nella mia vita è molto importante la musica, per molto tempo mi ha dato da mangiare e poi, nel 1993, un viaggio alle isole Tonga ha segnato un cambiamento, riportandomi più vicino all’arte grafica“.
Spirito non soltanto interpretato dalla teologia cristiana, ma che l’artista coglie anche nelle tradizioni più lontane e animistiche.
Qualsiasi elemento della vita e dell’ambiente ha influenzato lo stile di Graziano Rey per portarlo, come spesso accade, sempre più vicino alle radici, alla terra degli antenati: la val Pellice. Valle che è spazio, mezzo e spirito attraverso cui l’artista si esprime.
Susanna Ricci dall’ Eco delle Valli Valdesi
ArteTop
Le opere di Graziano Rey in mostra dal 12 al 31 ottobre 2021 a “Cantina da Licia” di Torino
Photo of Redazione Redazione6 Ottobre 2021 380 1 minuto di lettura
TORINO. Martedì 12 ottobre dalle ore 18, Cantina Da Licia di via Mazzini 50 ha il piacere di ospitare la mostra personale d’arte “Immagini e visioni”, dell’artista Graziano Rey. Nell’occasione verrà presentata ai visitatori una selezione di opere, fulcro narrativo da cui si dispiegano iconiche rappresentazioni di un animo espressivo, capace d’intrattenere un legame dialogico di pura coscienza, a cura di Maria Libera Amato e Luigi Mazzardo. Le opere resteranno in esposizione sino al 31 ottobre.
Graziano Rey offre un codice di lettura innovativo che non focalizza la sua attenzione solo sull’opera d’arte per una ricerca puramente estetica , sui materiali utilizzati o attraverso banali dissertazioni tecniche, ma sulla capacità propulsiva che il suo linguaggio sacro e interiore possiede nell’agire in un preciso momento creativo, creando contesti d’ interattiva partecipazione.
Nello spazio aleatorio delle sue tele, si estendono superfici d’immensa casualità e improvvisazione, dove materia e colore eseguono e compongono sussultanti armonie, attraverso la forza di una potente gestualità segnica. Ed è qui che lo spazio ristretto delle nostre attitudini fisiche e mentali, trovano energie vitali straordinarie ed inesplorate, che riattivano prodigiosi mondi rinnovabili interiori, perché l’arte di Graziano Rey è in grado di attivare potenzialità inespresse, poiché l’arte “abita” in noi, in ogni luogo.
L’artista compie il suo atto d’amore edificando per noi spazi immaginifici, che diventano spazi reali e definiti, per dare visibilità all’invisibile bellezza di ciò che sta in noi e che silenziosamente, in ogni istante, ci pervade e ci rende parte dell’infinito…
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27/06/2021 IL RIUSO Torre pellice
I COLORI DEL ROERO A VILLA CORNAREA CANALE D'ALBA
SUMMER MEMORIES DI GRAZIANO REY
CANALE D'ALBA Sabato 3 uglio 2021 alle ore 18,00 si inaugura la mostra ”SUMMER MEMORIES di Graziano Rey con il contributo di WinetourPiemonte a cura di Chiara Zunino. Tra le verdi colline del Roero, ospite nella bellissima struttura di Villa Cor
Graziano Rey
Artista e musicista, fondatore della band Torinese “Jambon street” e autore di numerose sigle televisive ospite per lungo tempo al Maurizio Costanzo, negli anni 90 abbandona dopo un anno sabbatico alle isole Tonga, il mondo dei media, per tornare all'amore primordiale: la pittura.
www.grazianorey.com
www.villacornarea.com
Dal 1973 artista, dopo aver condiviso l'arte con il fratello Francesco e il Maestro Lorenzo Alessandri nel periodo della “Soffitta Macabra” a Torino, si dedica per anni all'arte figurativa e, in particolare, al mondo della musica.
Dal 1982 al 1987, autore di sigle televisive, di cui le più note: Buona Domenica, I Ragazzi della III C, La Giostra. Ferragosto OK, collabora come autore con diversi cantanti.
Nel 1991 - 1992 vince il premio Rino Gaetano e il premio Viareggio come cantautore.
Opinionista, partecipa a numerose puntate del Maurizio Costanzo Show e come attore alle Candid Camera di Alberto Silvestri.
Nel 1993 pubblica il racconto 3001 Spooky su Jork II, edito da Mancuso editore.
Attore nel film “In camera mia” di Sergio Martino, dopo l'anno trascorso alle Isole Tonga si allontana progressivamente dal mondo fittizio dell'apparenza e riprende in mano l'amore primigenio: la pittura.
Nel 2017 partecipa al percorso della biennale di Venezia sul tema del “Moloc” al Palazzo degli Armeni, percorso in seguito riproposto a Palermo e a Vicenza
Realizza la Personale a Torre Pellice L'arte del riuso
Nel 2018 prosegue il cammino dell'Ombra del Moloch ospitato dalla Banca Generali a Torino e successivamente a Roma. A ottobre a Savigliano (CN) partecipa alla mostra “Agorarte“.
Nel febbraio 2019, Personale a Ferrara all'Art Gallery . A Torino “Caffè Basaglia e Milano “Passante ferroviario sempre con “L'ombra del Moloch” partecipa in giugno all'evento Terrestre magico a Bologna. Personale agosto a Torino - Studio Grigio esclamativo.
Catalogo Curci 1992
Brutto - Premio Viareggio 1992
Spooky su York II - di Graziano Rey
Fantascienza 1993 edito da Mancosu Editore - Roma
Dicotomie - Graziano Rey
Catalogo opere dal 1995 al 2003
Catalogo opere Graziano Rey
Catalogo opere dal 2009 al 2016
Catalogo opere Graziano Rey
Catalogo opere 2019
Dicotomie - Graziano Rey
Catalogo anno 2020
L'arte del riuso - Graziano Rey
Catalogo opere 2020
Casa Unionista di Torre Pellice
Con Romeo Ferrero
Casa Unionista Valdese Torre Pellice
Casa Unionista Valdese Torre Pellice
"Ai confini della terra" personale di Graziano Rey
Tempio dei Coppieri Torre Pellice
"Ai confini della terra"
Tempio Valdese dei Coppieri agosto 2024
"Ai confini della terra" personale
Agosto 2024 !Ai confini della terra
villa Cornarea 2024
villa Cornarea 2024
villa Cornarea 2024 "Il crutin"
villa CORNAREA 2024
villa Cornarea 2024 con Vittorio Raschetti
villa Cornarea 2024
villa Cornarea 2024
Villa Cornarea 2023
MariaLibera Amato, Vittorio Raschetti e Graziano Rey
Villa Cornarea 2023
Vittorio Raschetti . Luigi Mazzardo . Graziano Rey
Canale D'Alba 2023
Il villaggio dei pescatori 2023
Villa Cornarea 2023
Action painting 2023 Graziano Rey
Divini Sensi
Villa Cornarea 2023
Casa Francotto Busca
maggio 2023
Busca
Casa Francotto 2023
Fragilità
Fragilità “Citando Seneca ” Noi viviamo come se dovessimo vivere sempre, non riflettiamo mai che siamo esseri fragili”. Una relazione materiale che coinvolge l’uomo, autore di danni irreversibili a discapito del nostro pianeta. Questo è un aspetto da trattare, spesso l’inconsistente e scellerato modo di vivere e la nostra noncuranza del creato ci porta a privilegiare dei comportamenti che nell’immediato ci soddisfano, ma poi lasciano alle future generazioni distruzioni e quant’altro.
Un profondo mea culpa per le sciagurate scelte.
I miei lavori raccontano attraverso i colori e le forme il disfacimento, la guerra, attraverso una lettura contemporanea che esclude l’immagine ma stimola l’immaginifico.
Expo Villa Cornarea "Il crutin" 18 giugno 2022
DiVini Sensi a cura di MariaLibera Amato e Luigi Mazzardo
Villa Cornarea 2022 "Ceramiche monocromo"
Villa Cornarea 2022 "Ceramiche monocromo"
Milano - Cuvèe novembre 2021 Vittorio Raschetti
Mi ha fatto onore la visita a Milano di un grande critico VITTORIO RASCHETTI segue con grande passione e l'arte contemporanea è sa dare una lettura personale e attenta...insomma ce ne fossero come lui.....
Esprimiamo gratitudine e riconoscenza infinita a tutte le persone che ieri sera hanno mostrato viva e raffinata sensibilità, nell' aver presenziato all'inaugurazione espositiva delle opere dell'artista Graziano Rey.
Un caloroso grazie a Veronica e Alberto, titolari del locale "Cantina da Licia", che hanno accolto amici e conoscenti, creando squisite delizie accompagnate da ottimi vini.
Le parole di Graziano hanno introdotto e illustrato, con la classica tenerezza e simpatia che lo contraddistingue, alcune tappe fondamentali del suo percorso artistico, avvicinandoci con estrema semplicità alla comprensione delle sue opere.
" L' uso del colore è un sicuro mezzo per incidere un influsso continuo sull'anima : qui l'espressione artistica diventa magia liberata dalla mente di chi sa creare".
Omaggio a Graziano Rey.
Marialibera Amato
Gigi Mazzardo
Luglio 2020 Inaugurazione mostra "Camera con vista" con Chiara Zunino
Torino - Chiostro della S.S. Annunziata
Novembre 2020 a cura dell'associazione Art & Art con Lino Baldassa e Paolo Civera
Villa Cornarea
Luglio 2020 Canale D'Alba
Canale D'Alba
Luglio 2020 Inaugurazione "Camera con vista" a cura di Ennio Martignago
Mostra art & art
Luglio 2021
Torino
Febbraio 2020 Inaugurazione Mostra Febbraio a cura di Melania Barberis
Asta a favore del Baseball Torino
Febbraio 2020 a cura di Antonio Di Falco e Paolo Longhin presenta Simona Sollavagione di TSR radio
Chieri (Collettiva)
Settembre 2020 In compagnia degli amici di Art & art a cura di Alberto Seppilli
Genova - Palazzo Saluzzo
ottobre 2019 Collettiva a cura di Divulgati art
Torino
Agosto 2019 La fabbrica dei giocattoli a cura di Ennio Martignago
Milano - Arte passante ferroviario
giugno 2019 a cura di Anna Rita Rossi
Milano
Giugno 2019 Inaugurazione Arte passante ferroviario
Moloch blues con Roger Ballen, Sergio Zagallo, Silvio Pasqualini
Torino - Caffe Basagllia
Anno 2019 "Moloch blues" a cura di Anna Rita Rossi
Torino Caffe Basaglia
2019
Premio Leonardo - Informale
Savigliano 2019 a cura di Piero Senesi
Comune di Osasco
2019 - Premio ai bambini dell'elementare di Osasco
Ferrara
2019 - Personale "Ai confini di me" a cura di Anna Rita Rossi
Savigliano
Con gli amici di TSR intervista con Simona Sollavagione
Roma - Banca Generali
2018 L' ombra del Moloch a cura di Anna Rita Rossi e Luigi Mazzardo
Con Roger Ballen, Giancarlo Petrini, Simon Gaon, Carlo Andreoli (Alo) e Fabrizio Mazzardo